Strumento arcaico, presente in tutte le antiche culture del bacino del Mediterraneo, ma assai diffuso anche in altre zone del mondo, dall’Africa, all’Asia
Appartiene alla grande famiglia degli huqin, le fidule ad arco della tradizione musicale cinese. Nelle sue varie forme, a due o quattro corde, manico più o meno lungo, piccola cassa cilindrica o esagonale, si tratta comunque di uno strumento di derivazione probabilmente mongola, comparso in Cina intorno all’anno 1000. Il si-hu è la versione a quattro corde del più diffuso er-hu, che ne arma solamente due. La tavola che ricopre la cassa è spesso fatta di pelle di serpente, per lo più pitone, ma la si può trovare anche nella sua versione lignea, mentre il fondo rimane aperto in quasi tutti i modelli. Il manico sottile si presenta privo di tasti. La particolarità dell’archetto, fatto di crini di cavallo, è di passare attraverso e non sopra le corde, costringendo l’esecutore ad imprimere la pressione della mano non solamente verso il manico, ma anche in senso opposto.
È uno strumento dalle notevoli possibilità espressive, capace di sonorità cantabili molto simili alla voce e anche di complessi virtuosismi tecnici. Viene utilizzato tanto come strumento solista, quanto in complessi orchestrali.
Strumento arcaico, presente in tutte le antiche culture del bacino del Mediterraneo, ma assai diffuso anche in altre zone del mondo, dall’Africa, all’Asia
Gli ultimi vent’anni del XIX secolo e i primi venti del XX vedono fiorire alcune invenzioni straordinarie nell’ambito della ricerca sulla riproduzione del