Strumento tipico del folklore russo, la balalaika viene utilizzata tanto in esecuzioni solistiche, quanto in complessi strumentali. Spesso accompagna le voci dei cori,
Dal punto di vista strettamente organologico sono “flauti” tutti quegli strumenti aerofoni nei quali il soffio dell’esecutore viene immesso nel canneggio, per far vibrare la colonna d’aria in esso contenuta, direttamente da un foro o da un becco. Il flauto traverso della musica occidentale, rappresentato in una vetrina del museo in modo assai vario, parrebbe essere arrivato dall’Oriente, forse dalla Cina, intorno al XII o XIII secolo ed era usato per la musica militare, per quella popolare e all’interno delle corti. È tuttavia solamente nel corso del XVII secolo che la sua fortuna si stabilizza, innescando tutta una serie di innovazioni che nel XIX secolo l’hanno portato a trasformarsi nello strumento usato ancora oggi.
Originariamente era fatto di un unico pezzo di legno di forma conica, rastremata cioè verso l’esterno. Non presentava chiavi a otturare i fori, i quali perciò venivano chiusi direttamente con le dita. La spinta a cercare delle soluzioni tecniche innovative venne dalla necessità, da un lato, di ottenere un’intonazione più precisa e dall’altro di rafforzare e rendere più brillante la sonorità per adeguarsi alla poderosità delle compagini orchestrali moderne e alle esigenze acustiche delle grandi sale da concerto. Le maggiori innovazioni si devono al tedesco Theobald Böhm, intorno agli anni Trenta dell’800.
Il flauto attuale è costituito di tre pezzi che si montano ad incastro, ha canna cilindrica, tranne che per la testata, ed è fatto di metallo in diverse leghe, argento o anche oro.
Nella stessa vetrina sono visibili anche degli ottavini, cioè dei flauti molto piccoli che suonano all’ottava superiore rispetto al flauto ordinario. Hanno la tessitura più acuta fra tutti gli strumenti dell’orchestra.
♪ Claude Debussy: Syrinx per flauto solo, interpretato da Sharon Bezaly
Strumento tipico del folklore russo, la balalaika viene utilizzata tanto in esecuzioni solistiche, quanto in complessi strumentali. Spesso accompagna le voci dei cori,
o Cetera, Cetra da tavola, Cetra
La storia della cetra si perde tra i miti dell’antichità classica e le storie bibliche, al punto da