Nella ditta bolognese di Giovanni Racca (Monasterolo di Savigliano 1832 – Bologna 1902) si produce, a incominciare dal 1886, un modello di pianoforte
Simile al salterio della musica occidentale medievale, il kanun (o qanun) è strumento tipico della musica mediorentale e lo si trova specialmente in Egitto e Siria, paesi nei quali pare aver avuto origine, ma anche in Turchia, in alcune regioni dell’Africa settentrionale e perfino in India. Curt Sachs individua un riferimento al kanun già nel 169° racconto delle Mille e una notte, intorno all’XI sec., dove viene descritto uno strumento simile, attribuendogli l’epiteto di “egiziano”.
È una cetra a tavola, di forma trapezoidale, le cui corde vengono pizzicate dalle dita e da plettri che vengono fissati a due anelli, infilati a loro volta agli indici delle mani. Viene tenuto appoggiato alle ginocchia dell’esecutore, o disteso su un tavolo, anche se anticamente pare venisse tenuto in posizione verticale.
Il numero delle corde, una volta in budello e oggi per lo più in nylon, oscilla tra le 72 e le 78. Si tratta, nel modello turco esposto in vetrina, di corde triple, intonate di volta in volta grazie ai numerosi perni presenti sul lato obliquo del trapezio.
Una parte della tavola armonica è in legno e l’altra, quella su cui poggiano i quattro piedi del lungo ponticello, in pelle, spesso di pesce.
Nella ditta bolognese di Giovanni Racca (Monasterolo di Savigliano 1832 – Bologna 1902) si produce, a incominciare dal 1886, un modello di pianoforte
Gli ultimi vent’anni del XIX secolo e i primi venti del XX vedono fiorire alcune invenzioni straordinarie nell’ambito della ricerca sulla riproduzione del