Derivato dallo san-hsien cinese, lo shamisen approda in Giappone tra il XV e il XVI secolo, migrando attraverso le isole Ryukyu per divenire
Appartenente alla famiglia dei liuti con il manico corto, il pipa è uno strumento della tradizione cinese già noto a partire dal IV-V secolo d.C. Diviene in seguito strumento di corte per essere utlizzato durante i banchetti tanto come strumento solista, quanto affiancato ad altri strumenti.
Originariamente veniva tenuto appoggiato alle ginocchia in senso orizzontale, come una chitarra e le sue corde di seta venivano sollecitate da un grande plettro. Oggi invece l’esecutore lo tiene in posizione verticale, appoggiandolo ad un ginocchio e pizzica le quattro corde metalliche per mezzo delle unghie o di plettri applicati alla punta delle dita.
Il suo nome è formato dai due suoni pi (= suonare avanti) e pa (=suonare indietro) e fa riferimento al modo di suonare delle due mani.
Si noti la grande quantità di tasti, posti alcuni sul manico e altri sulla tavola armonica. Quelli sul manico hanno una forma tale da consentire alle dita di scivolare fra un tasto e l’altro, ottenendo un tipico effetto di glissando e sono spesso fatti di avorio. E’ il caso dello strumento nella vetrina, il cui manico è caratterizzato da una decorazione molto tipica a forma di pipistrello. Questo animale, che nella tradizione occidentale è legato ad una simbologia negativa legata alla notte, alle tenebre e al male, in Cina invece rappresenta simbolicamente la fortuna: nella lingua cinese pipistrello si dice “fu”, suono uguale a quello usato per definire la buona sorte.
Derivato dallo san-hsien cinese, lo shamisen approda in Giappone tra il XV e il XVI secolo, migrando attraverso le isole Ryukyu per divenire
Appartiene alla grande famiglia degli huqin, le fidule ad arco della tradizione musicale cinese. Nelle sue varie forme, a due o quattro corde,