Appartenente alla famiglia dei liuti con il manico corto, il pipa è uno strumento della tradizione cinese già noto a partire dal IV-V
Kin, strumento antichissimo della tradizione musicale cinese, è legato ai rituali e alle cerimonie della corte imperiale. Dentro le mura del palazzo veniva spesso usato insieme ad altri strumenti o abbinato alla danza e al canto.
Appartenente alla famiglia delle cetre lunghe, presenta tavola armonica arcuata e fondo piatto, che simboleggiano rispettivamente il cielo e la terra. Uniti all’esecutore che suona, essi costituiscono l’immagine dell’armonia esistente fra l’Uomo, il Divino e il Creato.
Dotato di un solo ponticello situato nella parte larga dello strumento, su cui passano le 7 corde in seta ritorta, possiede 13 tasti segnati su un lato della tavola armonica.
Viene suonato pizzicando le corde con una mano, mentre le dita dell’altra scorrono sulle corde, ottenendo un caratteristico effetto di glissando.
Nella stessa sala, appesi alla parete, si possono osservare altri due strumenti derivati dal kin (o ch’in) cinese: il kayagum coreano e il koto giapponese.
Quest’ultimo si differenzia dal suo antenato cinese soprattutto per la presenza di numerosi ponticelli su cui passano le corde. La loro caratteristica è di essere mobili: l’esecutore può quindi spostarli per ottenere di volta in volta l’accordatura desiderata.
Appartenente alla famiglia dei liuti con il manico corto, il pipa è uno strumento della tradizione cinese già noto a partire dal IV-V
Derivato dallo san-hsien cinese, lo shamisen approda in Giappone tra il XV e il XVI secolo, migrando attraverso le isole Ryukyu per divenire