Appartiene alla grande famiglia degli huqin, le fidule ad arco della tradizione musicale cinese. Nelle sue varie forme, a due o quattro corde,
L’origine del fagotto è da ricercare in alcuni aerofoni rinascimentali di registro grave. Uno di questi era la bombarda, che veniva utilizzata soprattutto per la musica militare. Ma è per lo più la dulciana a poter essere considerata davvero il prototipo di quello che diverrà in seguito il fagotto, il quale compare in un aspetto assai simile all’attuale a partire dalla fine del XVI secolo, sebbene caratterizzato da un numero di chiavi molto ridotto e da un canneggio più sottile. Bisogna attendere il XIX secolo tuttavia perchè la sua forma si stabilizzi in quella moderna, grazie alle innovazioni apportate nel XVIII secolo da Jacques Hotteterre e nel XIX soprattutto da Johann Adam Heckel.
Tutti i compositori dell’epoca barocca, da Bach a Telemann a Vivaldi hanno utilizzato il fagotto nelle loro compagini orchestrali. Nelle epoche successive, avvicinandoci ai nostri giorni, a questo strumento sono state dedicate molte composizioni, anche con parti solistiche di assoluto rilievo: dal Concerto per fagotto e orchestra e il Quintetto per pianoforte e fiati di Mozart, a Pierino e il lupo di Prokofiev (dove interpreta la voce severa del nonno), all’assolo introduttivo in Le sacre du printemps di Stravinsky, all’Apprendista stregone di Paul Dukas, per citare solo i più noti.
Insieme al flauto, all’oboe, al clarinetto e al sassofono, il fagotto fa parte della famiglia dei legni dell’orchestra: aerofoni con l’imboccatura diretta o ad ancia, che almeno in origine erano costruiti per lo più in legno. Il fagotto in particolare, come l’oboe, è strumento ad ancia doppia, fatta cioè di due linguette fatte solitamente di una speciale canna (l’arundo donax) legate fra loro, che l’esecutore fa vibrare tenendole fra le labbra. È formato da un tubo conico lungo circa 2,5 metri, piegato in due su se stesso a formare nella parte inferiore una U.
La sua voce baritonale può trovare un corrispettivo, tra gli archi, nel violoncello, tanto per quanto riguarda la tessitura, quanto per il tipo di sonorità calda, cantabile e pastosa.
Primo fagotto dell’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam
Appartiene alla grande famiglia degli huqin, le fidule ad arco della tradizione musicale cinese. Nelle sue varie forme, a due o quattro corde,
Anche lo sho, come la maggior parte degli strumenti della tradizione giapponese, proviene dalla Cina, dove troviamo il suo antenato, lo sheng. Si