È una famiglia antica, quella delle viole, nata dalle vielle medioevali che venivano usate nelle corti e nelle strade di tutta Europa, predilette
Strumento tipico del folklore russo, la balalaika viene utilizzata tanto in esecuzioni solistiche, quanto in complessi strumentali. Spesso accompagna le voci dei cori, ma la si trova anche in piccoli ensemble o in grandi compagini orchestrali.
Storicamente deriva dalla domra, un liuto a manico lungo tipico delle regioni dell’Asia Centrale (la Mongolia, ma soprattutto il Kazakistan), che ha forma a pera e due sole corde.
La sua diffusione nella Russia intera, la porta ad assumere con il tempo, stabilizzandosi a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il suo attuale aspetto a forma triangolare, con fondo poco panciuto a doghe, che, come si vede nella vetrina, sono generalmente sei.
Ha tre sole corde, che vengono pizzicate con le dite nude o con un plettro.
Esistono balalaike di diverse dimensioni per coprire vari registri. La balalaika più diffusa, che è anche quella visibile in più esemplari nelle sale del museo, è la “prima”, ma ne esistono una misura più piccola, l’ “acuta”, e quattro più grandi: la “seconda”, l'”alto”, il “basso” e il “contrabbasso”.
È una famiglia antica, quella delle viole, nata dalle vielle medioevali che venivano usate nelle corti e nelle strade di tutta Europa, predilette
Il gusle è uno strumento balcanico, diffuso tra i popoli slavi del sud, dalla Serbia, alla Croazia, alla Cecoslovacchia, alla Bulgaria, alla Russia