Strumento popolare diffuso in vaste aree del mondo, dall’Europa, all’Africa settentrionale, ai paesi islamici, fino all’India. Penetrata nel mondo greco-romano dal vicino Oriente,
Cordofono a pizzico di derivazione persiana, è strumento tipico della tradizione indiana. Nel corso dei secoli ha subito molte variazioni difficilmente rintracciabili. Il sitar moderno è frutto di un’evoluzione tecnica che ha avuto il suo apice nel corso del XX secolo, quando lo strumento ha assunto definitivamente la sua forma attuale.
Ha svariati utilizzi, come strumento solista o abbinato ad altri strumenti. Accompagna anche il canto e la danza.
Si tratta di una specie di liuto a manico lungo con uno o due risuonatori che, originariamente fatti di legno, sono oggi di zucche essiccate, accuratamente scelte per la loro forma e per le loro caratteristiche acustiche. La tavola armonica è in legno. Ha sei o sette corde principali e svariate corde di risonanza, tutte in metallo, che poggiano su due ponticelli in corno di cervo o osso di cammello situati vicini sulla tavola armonica. Quelle principali vengono pizzicate con le dita o con un plettro fissato all’indice per mezzo di un anello. Sul suo lungo manico presenta numerosi tasti, piegati a mano dai maestri liutai per ottenere una curvatura che consenta all’esecutore di scivolare con il dito sul tasto per ottenere un suono di diverse altezze nell’ambito di uno stesso tasto. Ne risulta la tipica sonorità un po’ instabile, ricca di glissandi.
Strumento popolare diffuso in vaste aree del mondo, dall’Europa, all’Africa settentrionale, ai paesi islamici, fino all’India. Penetrata nel mondo greco-romano dal vicino Oriente,
L’epoca di maggior splendore del fortepiano è stata quella compresa fra la seconda metà del 1700 e i primi trent’anni del 1800, cioè