L’uso di battere con mazzuoli delle tavolette di legno è senz’altro molto antico e risale ai primordi dell’espressione musicale. In origine le tavole
L’epoca di maggior splendore del fortepiano è stata quella compresa fra la seconda metà del 1700 e i primi trent’anni del 1800, cioè l’epoca nella quale scrissero le loro composizioni, fra gli altri, anche Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert. Lo strumento era stato inventato sul nascere del 1700 da Bartolomeo Cristofori, geniale padovano al servizio di Ferdinando de’ Medici a Firenze. Si trattava di uno strumento in cui le corde, anziché essere pizzicate come nel precedente clavicembalo, venivano percosse da martelletti azionati dal movimento dei tasti. Prima di mutare a poco a poco, in maniera quasi impercettibile, in quello che conosciamo come l’attuale pianoforte, il fortepiano corrispose perfettamente alle aspettative della sua epoca. Tra il 1830 e il 1850 le mutate esigenze di pubblico e compositori tanto in relazione al rito del concerto pubblico che veniva consumato in sale sempre più grandi e affollate, quanto relativamente alle innovazioni compositive che necessitavano di una tastiera dall’estensione sempre maggiore, videro numerosi mutamenti e il passaggio definitivo dal fortepiano al pianoforte. Le corde in rame, ferro, o ottone vennero sostituite da quelle, di calibro più grosso, in acciaio. Il telaio dovette adeguarsi alla maggior tensione dovuta alle nuove corde: il legno sottile venne sostituito con la ghisa. I martelletti fortepiano esposto in questa sala esce intorno al 1820 dal “deposito e fabbrica di cembali e piano-forti” di Giovanni Heichele, sita al n°1058 della “strada che conduce al Boschetto dove si trovano gli Orti Lellis”. Dei quattro esemplari costruiti in quella fabbrica tutt’oggi esistenti, è l’unico a trovarsi oggi in Italia. Il modello era fornito di numerosi pedali, che producevano degli effetti speciali. Uno solo è ancora funzionante, quello che porge un tributo alla moda delle turcherie imperante all’epoca: un marchingegno collegato ad alcuni strumentini che producono la sonorità tipica della banda turca, con campanelli, piatti e grancassa.
♪ G.Kollonitsch: Bataille Galoppe eseguito dal duo Elena Modena e Ilario Gregoletto sul fortepiano Heichele del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
L’uso di battere con mazzuoli delle tavolette di legno è senz’altro molto antico e risale ai primordi dell’espressione musicale. In origine le tavole
Nella ditta bolognese di Giovanni Racca (Monasterolo di Savigliano 1832 – Bologna 1902) si produce, a incominciare dal 1886, un modello di pianoforte